Martedì Grasso 2019 e noi delle Pie Donne non potevamo
perderci l’occasione di friggere qualcosina, perché sia chiaro da domani dieta
ferrea, digiuno, minestronzi, verdurine e "tristemela"… pazienza un sacrificio
immenso, lo so, prima di affrontare il lettino al lido sul mare. Ma oggi darò
gli ultimi colpi di gloria con la pasta ai cinque buchi (quella ai sette non
sono andata a prenderla poiché ancora convalescente da bronchite e raffreddore)
e carne al sugo e ovviamente una bella graffa che definire divina è riduttivo.
Ovviamente se si deve peccare bisogna farlo al meglio e
quindi sono voluta andare a colpo sicuro con una ricetta di Paoletta di Anice eCannella, le sue Graffe!!!
Sotto la ricetta stessa troverete le note di Paoletta, ma
anche le mie e leggetele bene prima di mettervi a lavorare, perché il risultato
è garantito, ma inizialmente la consistenza morbidissima e un po’ appiccicosa
dell’impasto vi potrebbe sconfortare, ma non demordete, è tutto nella norma.
GRAFFE ( di Paoletta di Anice e Cannella)
500 g di farina 00
230 g di patate gialle a polpa farinosa bollite (n°2 patate
medie circa, ma pesatele)*
200 g di latte fresco intero**
100 g di uova intere (circa 2 piccole)
50 g di zucchero semolato***
50 g di strutto (va
bene anche il burro, ma io avendo strutto di ottima qualità ho usato ovviamente
lo strutto)
4 g di lievito di birra secco ( ma vanno bene anche 12 g di
lievito di birra fresco)
scorze di 1 arancia e di 1 limone grattugiate e se si
vuole(io ho voluto) ½ puntina di coltello di semi di vaniglia naturale
1 pizzico di sale (1/2 cucchiaino raso)
Inoltre:
q.b. zucchero semolato
q.b. cannella macinata (facoltativo)
Nella ciotola della planetaria, con il gancio a foglia o “K”,
versate il latte**, la farina, le patate bollite (passate nello schiacciapatate
e lasciate intiepidire), il lievito, lo zucchero, le uova intere, lo strutto
morbido ( o burro), gli aromi naturali, il sale fino e lavorare per circa 20
minuti fino ad ottenere un composto liscio e piuttosto morbido****. Nei 20 minuti
di lavorazione ribaltate l’impasto un paio di volte, giusto per avere la
certezza che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati. Con l’aiuto di una
spatola disponete l'impasto all'interno di un contenitore capiente, coprite con
pellicola trasparente e fate 'puntare' per circa 30 minuti.
Nel frattempo ritagliate circa 16 quadrati di carta forno.
Versate uno spolvero di farina sull’impasto e sgonfiatelo, fate
un mucchietto di farina sul piano di lavoro ed infarinate molto bene le mani (l’impasto
così riuscirete a lavorarlo), prelevatene delle piccole porzioni da circa 65/70
g ciascuna, fate una pallina ben infarinata e
formate il buco al centro 'a ciambella'. Sistemate su una teglia
rivestita con i 16 quadrati di carta
forno***** e rimettete a lievitare fino al raddoppio del volume iniziale, per
circa 1 ora (io ho posizionato il tutto sulle leccarde del forno e messo dentro
al forno stesso a lievitare). Friggete in abbondante olio di semi di arachide
(oppure strutto) a 170° C (fate sempre la prova o con un avanzo di impasto o
con il manico di un cucchiaio di legno, immergetelo nell’olio bollente e se si
riempie di tantissime micro bollicine, l’olio è pronto), completando la cottura
prima da un lato e poi dall'altro, in modo da ottenere la caratteristica
"linea" centrale. Sgocciolate brevemente su carta assorbente e, ancora
calde, rotolatele nello zucchero semolato (se piace aromatizzato alla cannella).
Servite appena tiepide e/o consumate in giornata, piuttosto congelatele. E'
possibile gustarle "nature" oppure, come fa Paoletta, siringarle in
più punti (alla base) con della crema pasticcera densa, o nutella o confetture
di frutta.
* Per chi non avesse voglia di bollire le patate, può
sostituirle con i fiocchi che si trovano comunemente in commercio, ma Paoletta
stessa consiglia di usare le patate: Ho provato per due volte ad usare i fiocchi
e vengono assolutamente meglio con le patate!
** I liquidi vanno sempre aggiunti gradualmente: la dose
può, infatti, variare in base al diverso potere di assorbimento delle farine.
In questo caso, si dovrà comunque ottenere un impasto piuttosto morbido.
*** La dose di zucchero iniziale, che ho ragionevolmente
ridotto, era di 100 g: credo sia un apporto più che sufficiente.
**** Il procedimento, come ribadisco, non segue le regole
canoniche: si aggiungono subito i grassi, non ci sono pieghe etc. Aggiungo io:
considerate che l’impasto sarà morbidissimo, quindi dovrà risultare si lucido,
con filamenti, ma non aspettatevi che si aggrappi tutto sul gancio e vi lasci
le pareti della ciotola pulita.
***** Per evitare di compromettere la lievitazione delle
graffe, considerato che l'impasto debba risultare piuttosto morbido, è
preferibile immergerle nell'olio con l'ausilio della carta da forno stessa, la
quale andrà rimossa poco dopo, non appena si sarà staccata dalla 'ciambella',
aiutandovi con una pinza da fritti.
Enjoy your Mardì Gras!!!
PIE FRIED NIGHT by Pie donne |
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