venerdì 29 marzo 2019
BAKED MAC'n' CHEESE -MACARONI and CHEESE
La Pasta Mac'n Cheese è decisamente un'Americanata, ma se fatta bene, cotta al punto giusto, e condita in maniera corretta secondo me è una gran ottima ricetta. Famosissima e tra le più "mangiate" negli Stati Uniti, pare che ad importarla oltre Oceano alla fine del '700 dalla Francia fu Thomas Jefferson, che se ne innamorò al primo assaggio, quindi partiamo da formaggi Francesi, ma che negli anni sono stati sostituiti dai formaggi Americani.
Oggi giorno nei negozi di alimentari e nei super mercati si trovano in scatola, barattolo e lattine, già pronte solo da scaldare, ma è così facile da fare che davvero non credo riuscirei mai ad acquistare una pasta in lattina, ad aprirla, a scaldarla e metterla nel piatto. Mi fa quasi impressione pensarci.
Siamo in Primavera, le giornate si stanno decisamente allungando, si inizia ad uscire dal letargo e ad aver più voglia di stare all'aperto e questa ricetta si presta alla perfezione per le gite fuori porta, le scampagnate o un semplice pranzo in terrazza o in giardino.
Lo confesso, le foto sono peggiori del solito, perchè prese durante un pranzo con tanti amici e poi non l'ho più rifatta, ma in effetti, ad uno dei primi bbq in giardino della stagione, la ripropongo volentieri.
Il trucco per ottenere dei Macaroni and Cheese fatti bene, sta nel cuocere la pasta molto al dente e lasciare besciamella e formaggi molto cremosi, così che la "passata" al forno e anche la "scaldata" degli avanzi non producano qualcosa di secco e asciutto.
Per il formato di pasta gli Americani hanno quelli che chiamano "Elbow Macaroni" (maccheroni a gomito), ma non fatevi prendere dal panico esiste qualcosa di praticamente identico anche qua da noi, ma li chiamiamo "Cavatappi n.87 " della De Cecco (ci sono di altre marche ovviamente), perchè nella loro forma si riempiono magnificamente di questa "salsa" formaggiosa che rende questo piatto tanto buono!
Bando alle ciance e passiamo alla ricetta, che ho eseguito ispirandomi liberamente a Cook's Illustrated, che in quanto a riuscita delle ricette non ne sbaglia una!
MACARONI AND CHEESE
1 kg di Cavatappi n.87 De Cecco
150 g di burro
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di senape in polvere
1/2 cucchiaino di Pepe di Cayenna (io ho omesso perchè non posso mangiare peperoncino e derivati)
10 cucchiai di farina
900 ml di brodo (io di pollo)
1 3/4 lt latte intero
750 g di formaggio Cheddar fresco grattugiato a grana grossa (si trova spesso al LIDL)
300 g di Cheddar stagionato (che qui non si trova, quindi AHINOIIII optate per un Gruyère)
Pepe nero macinato al mulinello.
Preriscaldate il forno a 200°C.
Imburrate una teglia e ripassatela con pangrattato e mettete da parte.
Preparate la salsa al formaggio, facendo soffriggere in una tegame capiente lo spicchio d'aglio con 130 grammi di burro e una macinata di pepe. Aggiungete la farina e mescolate molto bene, eliminate lo spicchio d'aglio e iniziate a versare il brodo mescolando sempre ed il latte. Quando inizierà ad addensarsi come una besciamella, spegnete il fuoco ed aggiungete la senape e se vi piace il pepe di Cayenna. Mescolate molto bene e versate il Cheddar e fatelo sciogliere.
Nel frattempo in una pentola capiente portate a bollore l'acqua per la pasta, salatela e versate i "Cavatappi", mescolate e cuocete al dente per 5 minuti. Scolate la pasta e conditela con la salsa al formaggio e il resto del formaggio (Cheddar stagionato o in mancanza Gruyère).
Versate la pasta nella teglia imburrata ed "impanata" e con il burro restante (20 grammi circa) spargete fiocchetti sulla superficie.
Infornate per 15-20 minuti, o fino a quando la pasta comincerà a prendere un bel colore dorato.
Servite calda ed ENJOY!
mercoledì 27 marzo 2019
INSALATA DI PATATE
Al principio dell'Estate scorsa Valentina pubblica un'insalata di patate Novelle dall'aspetto meraviglioso, e io non ci ho pensato due volte a rifarla e anche spesso.
Ricetta facile, comodo e buonissima da fare come accompagnamento ad un'infinità di pietanze, che sia un bbq di carne o pesce, o un pesce al cartoccio, o bollito di carne, vi assicuro che troverete ogni scusa possibile per prepararla tante volte.
Io mi sono ispirata a quella completa di Valentina, ma per gusti miei personali, non amo i cetriolini, l'ho adattata alle mie paturnie.
Ora la riproporrò appena inizia la stagione dei bbq in giardino, insieme a tante belle verdure arrostite... e non vedo l'ora!
INSALATA di PATATE (liberamente tratta da Profumo di Limoni)
500 grammi di Patate a pasta gialla
Erba cipollina fresca
1/2 Cipolla rossa
200 g di panna acida ( o crème fraiche)
2 cucchiai di Yogurt bianco intero
Sale fino
Pepe nero
1/2 Limone
Lavate e lessate le patate con la buccia. Il tempo di
cottura dipende dalla dimensione delle patate, comunque le patate sono cotte
quando riuscite ad infilare i rebbi di una forchetta senza nessuna difficoltà.
Scolte le patate e fatele raffreddare. Sbucciate le patate e tagliatele
a tocchetti.
Tritate finemente la cipolla. Lavate l’erba cipollina e tritatela.
Mescolate la panna acida con lo yogurt e aggiungete l’erba
cipollina, il sale, il pepe, la cipolla tritata e il succo di limone.
Assaggiate la salsa per il sale e il pepe.
Mettete le patate in una insalatiera e versateci sopra la
salsa. Mescolate con cura e ponete la ciotola in frigo per almeno un’ora in
modo che tutti i sapori si possano ben amalgamare prima di servirla.
lunedì 25 marzo 2019
SPOON LEMON CAKE- TORTA dei CUCCHIAI al LIMONE
Che io sia ormai follemente innamorata degli stampi Nordic Ware credo sia chiarissimo, dopo il Crown, la Bundt , quella che loro chiamano Kugelhopf, la Jubilee pan giusto per citarne alcuni, è arrivato il momento anche per quella che mi hanno regalato l'anno scorso, Fabio ed Annalù, la Heritage Loaf Pan.
Volevo provare la teglia, e cercavo qualcosa di semplicissimo, sia nella scelta degli ingredienti che nell'esecuzione e mi sono imbattuta su un blog Americano, e la cosa è che si tratta di una ricetta che decantano come famosissima ed Italiana, beh io non la conoscevo ahahahahah. Ma si sa non è mai troppo tardi per imparare.
Il cucchiaio di cui si parla, ovviamente è quello che per tante ricette Americane è un'unità di misura e va calcolato "raso", più o meno equivale ad un cucchiaio da minestra nostro da 15 ml di capienza.
La cosa sicura è che il dolce è facilissimo da fare, che gli ingredienti sono quelli che in casa abbiamo tutti e quindi se avete voglia di dolcino e non volete perdere tempo, questa ricetta fa per voi, e vi ritroverete una tortina morbida ma soprattutto umida e delicata.
SPOON LEMON CAKE - TORTA dei CUCCHIAI al LIMONE
(1 teglia diametro 20 cm, o da 1 lt di capienza sono perfette)
(1 teglia diametro 20 cm, o da 1 lt di capienza sono perfette)
12 cucchiai di farina 00 (150g)
1 cucchiaino di lievito per dolci
10 cucchiai di zucchero semolato (150 g)
2 uova grandi
Scorza grattugiata di 1 limone
2 cucchiai di succo di limone
10 cucchiai di olio di semi (io ho usato olio di mais)
10 cucchiai di latte intero
1 pizzico di sale
Preriscaldate il forno a 180°C.
Imburrate ed infarinate lo stampo, io ho utilizzato lo
stampo della Nordic Ware Heritage Pane Gold da 1,4 lt di capienza, ma se ne avete da 1 lt secondo va benissimo. Se voleste
usare una teglia tonda classica, il diametro deve essere di 20 cm.
Nella ciotola della planetaria (ma vanno bene anche le
fruste elettriche) lavorate con la frusta a filo, le uova con lo zucchero, e
nel frattempo a parte mescolate la farina con il lievito.
Con la frusta in movimento (media velocità) aggiungete la
scorza ed il succo del limone, l’olio ed il latte e fate amalgamare bene tutto.
Aggiungete la farina ed il sale, mescolate lentamente.
Versate il composto nello stampo ed infornate per 35-40
minuti circa, ma vale sempre fare la prova dello stecchino per sicurezza.
Fate raffreddare nello stampo, sformate e spolverate con
zucchero a velo o se preferite con una glassa fatta di zucchero a velo e succo
di limone. Conservate coperto da una campana o da pellicola trasparente.
venerdì 22 marzo 2019
CIAMBELLINE AL VINO
Queste ciambelline ho avuto la fortuna di assaggiarle in
Lazio e mi ero sempre ripromessa di farle, ma a volte non so come mai, passano
anni prima che io faccia davvero una ricetta. Forse anche perché non mi sono
messa subito alla ricerca di una buona ricetta. Poi complice uno swap tra
amiche di biscotti e sono approdata sul blog fidato e sicuro di Adriano, e così
presi gli ingredienti ho finalmente fatto queste ciambelline al vino, che oltre
ad essere ottime si conservano benissimo in una scatola di latta.
CIAMBELLINE AL VINO (di Adriano Cotinisio)
400 g farina 00
100 g fecola di patate
150 g zucchero semolato
30 g olio evo
80 g olio di semi (arachide, mais, girasole)
100 g vino bianco
1 cucchiaino da caffè di ammoniaca per dolci
1 pizzicotto di sale
Zucchero semolato per lo spolvero
(semi di anice se piacciono)
Setacciate e mescolate le polveri. Impastate come una
frolla, avvolgete in pellicola trasparente per alimenti e mettete in frigo per un paio d’ore.
Preriscaldate il forno a 170°C.
Arrotolate dei filoncini dello spessore di un mignolo,
chiudeteli a ciambella, intingeteli uno ad uno da un lato nello zucchero
(eventualmente mescolato a semi di anice pestati, ma a me non piace e quindi
non li ho utilizzati) e sistemateli nella leccarda del forno rivestita di carta
forno.
Infornate a 170° fino a doratura, circa 15-20 minuti, con lo
sportello in fessura, cioè leggermente aperto, aiutandovi con il manico di un
cucchiaio di legno tra lo sportello e il forno stesso.
mercoledì 20 marzo 2019
POLLO con VERDURE
Ebbene si! Abbiamo iniziato le grandi manovre per la bella stagione, facciamo programmi per come affrontare il mare, e quindi cerchiamo di mangiare più leggero. In realtà la ricetta nasce più dalla necessità di mangiare un po' di carne di pollo e cucinare tutto insieme col contorno, per fare prima!
Mio marito non ama e quindi non mangia quasi mai pollo, ma che vi devo dire, questa ricettina lo ha conquistato. Peccato solo che ho utilizzato prevalentemente verdure più invernali e che quindi siamo davvero agli sgoccioli. Ma va tenuta a mente e negli archivi!
Basta avere una bella padella capiente ed il gioco è fatto!
POLLO CON VERDURE
500 g di petto di pollo tagliato a fette e a tocchetti
2 pomodori Piccadilly
2 gambi di sedano
1/2 cipolla
250 g di cavolfiore viola
2 zucchine verdi
1 ciuffetto di spinaci
prezzemolo
1 spicchio di aglio
1/2 bicchiere di vino bianco (oppure per stare più leggeri 1 bicchiere di acqua)
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero
Rosolate l'aglio con l'olio nella padella e poi versate tutte le verdure precedentemente, lavate, mondate e tagliate a tocchetti e macinate il pepe nero. Sfumate con il vino (o acqua) e fate cuocere una decina di minuti. Versate i pezzetti di pollo mescolate bene, coprite e fate cuocere. A cinque minuti dalla fine togliete il coperchio e continuate a cuocere, aggiustate di sale e servite caldo.
lunedì 18 marzo 2019
ANANAS sciroppate con ROSMARINO e VANIGLIA di Ferber
Un giorno, anzi il giorno che siamo rientrati dal viaggio ad Istanbul, di domenica pomeriggio, mio marito pensando a cosa mangiare per cena, si ispirò che voleva solo della frutta! Ora stanchi da un viaggio, con le valigie in macchina, il pensiero di scaricare l'auto, di non voler altro che stendersi sul divano, secondo voi io avevo la minima intenzione di andare a comprare frutta? Assolutamente no! MA il caso vuole che per le strade di Catania, a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno della settimana c'è sempre qualche carriolino, camioncino per strada che vende frutta e verdura!
Sulla strada verso casa ci siamo ritrovati un camion pieno di ananas e mio marito prontamente è sceso con l'intenzione di comprarne una. Ebbene, io stanca non sono scesa e ho lasciato fare a lui. Quando ho realizzato, devo essere onesta mi è preso il panico, ma ora a distanza di mesi e visti i risultati spero quanto prima di riavere una fortuna simile, perchè mio marito è risalito in auto dopo aver messo nel bagagliaio due buste di plastica con dentro qualcosa come 12 ananas, si DODICI, per un totale di 5 euro di spesa!
Erano anche molto mature quindi non avrebbero avuto vita lunga, un paio le abbiamo regalate alle zie, un paio le abbiamo mangiate e le altre otto? Hanno fatto una fine meravigliosa!Ho preso il mio libro di confetture di Christine Ferber e le ho sciroppate, vi assicuro che esce fuori qualcosa di paradisiaco.
Spalmate semplicemente su una fetta di pane tostato, o per farcire la panna di qualche torta, o semplicemente servite su una coppetta di yogurt Greco, ve lo assicuro vi risolve un'urgenza di dolce all'improvviso.
ANANAS ALLA VANIGLIA E ROSMARINO ( da "Mes Confintures" di Christine Ferber)
2 kg di Ananas (1 kg al netto)
800 g di zucchero semolato
succo di un piccolo limone
2 baccelli di vaniglia
10 aghi di rosmarino
200 g di gelatina di mele verdi (io ho usato quella fatta con le bucce delle mele)
Sbucciate l'ananas, tagliate in quattro e levate la parte centrale, quella legnosa, e poi tagliate a lamelle e tocchetti. In una terrina versate l'ananas, lo zucchero, i baccelli di vaniglia aperti per il lungo e i semini prelevati da queste, i rametti di rosmarino ed il succo di limone. Mescolate bene, coprite con un foglio di carta forno a contatto e mettete una notte al fresco (in frigo).
L'indomani, passate ad un colino e raccogliete il succo ottenuto insieme ai baccelli di vaniglia in una casseruola e portate a bollore e continuate la cottura a fuoco vivo. Lo sciroppo si concentrerà a 105°C, controllate con un termometro da zucchero apposito. Versate i tocchetti di ananas e la gelatina di mele riportate ad ebollizione e fate cuocere a fuoco vivo. Schiumate e mescolate e fate bollire per circa cinque minuti. Verificate la consistenza gelatinosa( sempre tenendo presente che è caldo e quindi la prova di versarne una goccia su un piattino freddo vi aiuterà), versate nei vasetti sterilizzati, chiudete e mettete a testa in giù coprendo con una coperta fino a raffreddamento.
Prima di chiuderli nei vasetti, potete dividere i pezzi di baccelli di vaniglia ed inserirli con l'ananas perchè oltre che a regalare più profumo daranno anche un decoro al vostro lavoro.
venerdì 15 marzo 2019
CROSTATINE SALATE di PASTA FROLLA INTEGRALE, FORMAGGIO e PERE ESSICCATE
Tempo fa, ed esattamente i primi di Dicembre, mi sono
ritrovata in frigo (si in frigo, ormai le farine di ogni genere ed origine, le
conservo nel cassetto in basso del frigo, così ho debellato il problema del rientro
post-traumatico dalle vacanze estive, di ritrovare nella dispensa invasione di
farfalline ed insettini) due bei pacchi di farina integrale di grano tenero,
che sicuramente devo aver acquistato presa da un raptus semi-salutista di
provare a fare qualche pane o pagnotta. Sinceramente desideravo proprio usare
questa farina, ma l’idea del semi-salutista non mi sconfinferava più, tanto più
che insomma si iniziava a pensare alle leccornie Natalizie.
In mio aiuto è venuta subito Cristiana, con la ricetta di
una favolosa pasta frolla e poi Valentina con l’idea di cosa farne, e mi hanno
dato lo sprint per fare delle mini crostatine salate che ho servito con
grandissimo successo ad uno dei miei tradizionali tè di Natale.
Ora vi posso assicurare che questa ricetta si presta benissimo
anche per la Primavera in un un’unica torta per una scampagnata, o anche come
appetizer per un pranzo, perché l’idea della fetta di pera essiccata in forno
(idea di Valentina) è così elegante e coreografica che insomma fa fare una
bella figura con davvero pochissimo.
Io ho utilizzato un formaggio tipico Siciliano, di
facilissima reperibilità qua da noi, il Pepato fresco, ma l’idea originaria era di fare un dolcetto con formaggio caprino così come ha fatto Valentina di Profumo di Limoni.
TORTINI DI PASTA FROLLA INTEGRALE con FORMAGGIO, PERE
ESSICCATE E MIELE
Pasta frolla integrale
300 g di Pepato fresco Siciliano
Miele di Sulla
Fette di pere essiccate in forno
Per la pasta frolla integrale ( di Boeuf à la mode)
500 g di farina integrale di grano tenero
200 g di zucchero a velo
250 g di burro (tagliato a cubetti)
95 g di uova
1 pizzico di sale (aggiunta mia)
Aromi ( vaniglia, scorze di limoni etc etc)
Mescolate la farina con il burro, aggiungete lo zucchero e
poi le uova, il pizzico di sale e gli aromi. Amalgamate bene insieme e formate
una palla e richiudetela in pellicola trasparente e riponete in frigo almeno
mezz’ora o congelate, fino all’utilizzo.
Per ottenere le tortine, stendete la frolla fredda sul piano
di lavoro leggermente infarinato con un mattarello allo spessore di 4-5 mm.
Tagliate con un coppa pasta di 12-13 cm di diametro dei cerchi di impasto che
posizionerete dentro degli stampini monoporzione da 8 cm di diametro. Pizzicate
i bordi, in modo da formare dei cestini, bucherellate il fondo con una forchetta
e metteteli in freezer 15-20 minuti, il tempo che il forno arrivi a
temperatura.
Preriscaldate il forno a 190°C, quando arriva a temperatura
abbassate a 180°C ed infornate gli stampini per circa 20-25 minuti.
Lasciateli raffreddare e se non li utilizzate subito, conservateli
in una scatola di latta (per non più di 3-4 giorni).
Fette di pere essiccate
2 Pere Williams
Lavate le pere e asciugatele e affettatele sottilmente con
tutta la buccia e torsolo,con l’aiuto di una mandolina. Posizionatele sulla
leccarda del forno rivestita di carta forno ed infornate a 70°C con forno
ventilato per il tempo che servirà a farle essiccare e prendere il colore
dorato, dopo circa 25-50 minuti però giratele, per avere la “cottura” omogenea.
Assemblare le tortine
Preriscaldate il forno a 180°C.
Prendete le tortine già cotte, riempitele con tocchetti di
formaggio ed infornate il tempo che questo si sciolga. Posizionate le tortine
ancora calde su un vassoio o piatto da portata, aggiungete un po’ di miele su
ognuna, decorate con la fetta di pera essiccata e servite calde.
Enjoy!!!
mercoledì 13 marzo 2019
BABÁ di ADRIANO COTINISIO in un unico stampo ( NORDIC WARE)
Di Babà ne ho fatti e anche pubblicati, ma ora dopo aver
provato questa ricetta, posso affermare con assoluta certezza che a mio avviso
sono arrivata al risultato che desideravo in maniera definitiva.
Detto questo la ricetta del Babà di Adriano per me è LA
ricetta, quindi sarà quella che ora utilizzerò nei secoli.
Ho studiato un po' in giro per capire come poter utilizzare
uno dei TRE magnifici stampi Nordic Ware ricevuti in regalo dalle mie adorate Valentina e Cristiana, perchè la ricetta nasce per i classici Babà
"monoporzione" e anche perchè io di solito usavo la classica teglia
in alluminio un po' più sottile, mentre quelle Nordic Ware sono più
"possenti" come spessore. e quindi dovevo studiare bene i tempi di cottura.
Però devo dire che me la sono cavata abbastanza bene e
soprattutto ho ottenuto quello che dice Adriano stesso:
Il babà perfetto al taglio o al morso si comporta come una spugna, si comprime fino poi a tagliarsi opponendo una leggera resistenza, e conserva questa elasticità per qualche giorno.
Ed infatti nell'immergerlo nello sciroppo di Rum, l'ho
strizzato ed è rimasto integro e non potete capire la mia soddisfazione quando
ho realizzato che ce l'avevo fatta.
La ricetta sembra lunga, ma in realtà ho cercato di essere
più chiara possibile proprio per avere all'occorrenza sempre a portata di mano
tutti i passaggi per come li ho eseguiti, senza rischiare in futuro di
dimenticare qualche cosa.
A fine di tutto vi dico nelle note che in realtà alcune
preparazioni si possono fare in momenti diversi, così che quando sarete pronti
per servire il vostro dolce risparmierete sui tempi.
BABÁ (di Adriano Cotinisio di Profumo di Lievito)
350 g farina forte (occorre una W 350)*
5 uova medie (o grandi se si è pratici)**
30 g di acqua tiepida (per lievitino)
75 g di burro
2 cucchiai rasi di zucchero
4 g di lievito di birra secco (oppure come da ricetta 15
g di lievito di birra fresco)
Per rifinire:
Sciroppo al Rum
Gelatina di albicocca
Crema Pasticcera alla panna
Crema Chantilly (panna montata, zucchero a velo e semini di
vaniglia)
In una ciotola mescolate il lievito con 25 grammi di farina
(presi dal totale) e poi sciogliete e mescolate tutto in 30 grammi di acqua
tiepida. Coprite la ciotolina con pellicola trasparente per alimenti e ponete a
28°C (io ho la funzione defrost e lievitazione nel mio forno, quindi
utilizzando il termometro a sonda Ikea, porto il forno a 28°C di temperatura e
spengo, ma anche tenendo la lucina del forno stesso sono certa si possa
ottenere una buona temperatura).
Dopo mezz’ora mettete nella ciotola dell’impastatrice SOLO
gli albumi (i tuorli vanno in un bicchiere- io li suddivido direttamente
singolarmente dentro dei bicchierini da caffè coprendoli con pellicola per
alimenti, in frigo), mescolateli con una frusta a mano senza montarli, avviate
la macchina (io KitchenAid) a vel 1 (bassa) ed unite lentamente a pioggia tanta
farina quanta ne basta (attenzione NON TUTTA) per ottenere un impasto morbido
che ancora si attacca alle pareti della ciotola. Coprite sigillando bene con
pellicola trasparente e fate riposare trenta minuti.
Riavviate la planetaria con il gancio a foglia (K),
aggiungete il lievitino ed una spolverata di farina, quando comincia ad
incordare aggiungete un tuorlo e, ad assorbimento avvenuto, una spolverata di
farina. Quando comincia a tirare, aumentate leggermente la velocità (2) e
continuate con un tuorlo e la farina e lo zucchero fino ad esaurimento
(conservate un ultimo spolvero di farina). Con il terzo tuorlo unite il sale.
Fate incordare bene l’impasto, capovolgendo con l’aiuto di un tarocco o spatola
l’impasto due volte, l’impasto diventerà molto elastico (dovrà fare i fili), a
questo punto aggiungete il burro appena morbido (non in pomata) a fiochetti
sempre con la macchina in movimento, e lasciate che si incorpori lentamente.
All’assorbimento versate l’ultimo spolvero di farina ed incordate capovolgendo
due o tre volte, la pasta dovrà tendere a staccarsi dalla ciotola. (attenzione
dovrà tendere a staccarsi, ma non lascerà le pareti della ciotola completamente
pulite come invece richiesto in altre preparazioni).
Montate il gancio ad uncino, avviate la macchina a vel. 3 e
fate andare fino ad incordatura completa allargando un lembo di impasto dovrete
ottenere il cosiddetto "windows effect", o più semplicemente “velo”.
Con l’aiuto della spatola raccogliete a palla nella ciotola
stessa della planetaria, coprite con pellicola trasparente, sigillando bene e
riponete tutto a 28°C.
Quando avrà più che triplicato il volume (ci possono volere
anche tre ore) rovesciate sul piano di lavoro ben infarinato e date le pieghe delsecondo tipo, serrando bene l'impasto.
A questo punto ci sarebbe la mozzatura mozzarella se voleste
procedere a fare i classici Babà monoporzione, e quindi per questo vi rimando
alla ricetta sul blog di Adriano. Io invece procedo per l’utilizzo che ne ho
fatto in un unico stampo.
Imburrate molto bene lo stampo (io utilizzando uno stampo
stupendo della Nordic Ware – “Gold Crown Bundt” diametro 26 cm / h 10 cm / 2,4 litri di capienza), spargendolo bene
negli angolini con l’aiuto di un pennellino da cucina. ***
Dopo aver serrato l’impasto fate un buco al centro e
posizionate nello stampo, coprite con pellicola trasparente, mettete a 28°C (io
sempre nel forno spento) e lasciate più che raddoppiare, deve arrivare
praticamente al bordo, ci vogliono da 2 a 3 ore circa (poi dipende sempre dalle
temperature del periodo)e levate la pellicola, sia per evitare che si attacchi
e anche per iniziare a far formare la pelle. Togliete da forno spento e
preriscaldatelo a 220°C (nel mio forno uso la funzione forno ventilato totale).
Infornate a 185°C per circa 6-7 minuti, nella tacca più
bassa partendo dal fondo, dopo di che abbassate il forno a 175°C e cuocete per
altri 15 minuti. E gli ultimi minuti di cottura, che nel mio caso, con il mio
forno, sono stati 14-15 la temperatura la abbasso a 170°C. Insomma come prima
volta se utilizzate uno stampo simile anche come consistenza al mio, io vi
consiglio di monitorare la cottura, perché ogni forno ha una storia a sé, c’è a
chi capita negli ultimi 10 minuti di dover coprire il Babà con un foglio di
carta di alluminio perché se no tende a scurirsi troppo per esempio.
Togliete dal forno, fate raffreddare nello stampo per una
decina di minuti e poi sformatelo a raffreddare bene su una gratella.
Qua ci sono due opzioni (anche tre in realtà, ma quella di
congelare il babà una volta fredda è una prova, riuscita, che ho fatto solo con
i babà mono porzione, ma sono certa si possa fare anche con un unico stampo
grande):
-la prima è procedere a inzuppare il Babà-
-la seconda che è quella che ho utilizzato io, è che una
volta raffreddato bene ho chiuso bene tutto dentro a della pellicola
trasparente per alimenti e lasciato così fino al giorno dopo, questo perché era
venerdì e desideravo servirlo la domenica. Come lo stesso Adriano insegna il
Babà va inzuppato preferibilmente il giorno prima di mangiarlo, proprio per
fare maturare bene bene tutti i sapori.
*La mia voglia di provare questa ricetta era troppo forte
per aspettare che mi arrivassero le scorte delle Farine del Molino Rossetto che
aspettavo come la W400, che normalmente mescolo con la W330 per ottenere
qualcosa che mi dia la forza della farina a W350, quindi HO OSATO ( e mi è
andata benissimo, però è anche vero che Adriano stesso mi ha insegnato bene
come deve essere un impasto per considerarlo pronto) fare questa ricetta con il
solo uso della W330, che avevo a casa.
**Per il discorso di cui sopra con le farine io sono andata
con uova grandi, perché sono quelle più fresche che riesco a trovare, ma se non
vi sentite sicuri usatene di più piccole tranquillamente.
*** Fondamentale per un Babà in un unico stampo, che questo
sia con il buco per ottenere una cottura perfettamente omogenea.
Quindi il giorno successivo ho preparato lo sciroppo seguendo
però la ricetta di Paoletta Sersante (altra grande maestra insieme ad Adriano,
ed infatti i corsi fatti li ho fatto con entrambi!):
Sciroppo al Rum (di Paoletta Sersante di Anice e Cannella)
375 g zucchero
500 ml di acqua
Rum scuro
Sciogliete zucchero in mezzo litro di acqua e lasciate
bollire per 5 minuti. Versate questo sciroppo tiepido in una bottiglia da litro
ed aggiungete il Rum fino a completare il litro.
Gelatina di albicocca da spennellare
100 ml di acqua
3 cucchiai di zucchero rasi
3 cucchiai colmi di
confettura di albicocche
1 cucchiaino colmo di gelatina neutra
In un pentolino portate a bollore l’acqua con lo zucchero.
Spegnete il fuoco ed aggiungete la confettura di albicocche con la gelatina
neutra e mescolate bene. Filtrate bene
con un olino e la gelatina per spennellare il vostro Babà è pronta.
Conservatela coprendola con pellicola trasparente
Il Babà non va annaffiato, ma IMMERSO, quindi versate metà
dello sciroppo di Rum, tiepido, dentro ad un contenitore abbastanza capiente da
contenere il Babà e da poterlo rigirare. Bucherellate il fondo del dolce con
uno spiedino di legno (la parte che nel vassoio andrà sotto) ed immergete il
babà nel contenitore a testa in giù, irroratelo con il resto dello sciroppo,
lasciatelo qualche minuto, poi con le mani strizzatelo, semplicemente
pressando, e rifategli assorbire lo sciroppo, e rigiratelo un paio di volte.
Posizionate il vostro dolce su un vassoio o piatto da
portata, che abbia ovviamente i bordi lievemente alzati e spennellatelo tutto
con la gelatina di albicocche, che serve anche per creare un “film” protettivo
in modo che il dolce non si asciughi all’aria, e comunque copritelo bene con
pellicola trasparente o sotto una campana.
Crema Pasticcera alla panna (di Paoletta Sersante)
400 ml di panna fresca
600 ml di latte fresco
1 baccello di vaniglia
4 uova intere
80 g di farina
300 g zucchero
1 pizzico di sale
Mettete in un pentolino il latte, la panna e il baccello di
vaniglia aperto e portate quasi a bollore.
Nel frattempo in una ciotola sbattete bene le uova con lo
zucchero e il pizzico di sale. Aggiungete la farina setacciata e mescolate;
versate nella ciotola il latte tutto di un colpo passandolo attraverso un
colino a maglie fitte.
Rimettete in una casseruola a fuoco bassissimo mescolando
sempre con una frusta a mano. Quando la crema sarà ben addensata sarà pronta.
Conservatela coprendola a contatto con pellicola trasparente
per alimenti.
Decorate il vostro dolce con crema pasticera ( o come ho
fatto io con crema pasticcera alla panna), panna montata, chantilly, zabaione,
frutta fresca, quello ce insomma più vi piace!!!
NOTE FINALI per organizzare i
tempi
-Come già detto sopra nella ricetta il Babà lo si può
preparare anche 3 giorni prima, l'importante che dopo averlo sformato, e fatto
raffreddare, lo sigilliate benissimo con della pellicola trasparente, onde
evitare appunto che all'aria tenda a seccarsi.
Se voleste provare a congelarlo, sempre chiuso bene in
pellicola lo potete mettere in freezer (anche due settimane prima) e poi lo
scongelate, nel forno spento il giorno prima ma sempre lasciandolo nella
pellicola. Questa prova (ma lasciandoli a scongelare nel forno solo la notte)
l'ho già fatta con i classici Babà monoporzione, per questo credo che una notte
non possa bastare per il Babà grande, ma provate.
-La Crema la si può fare anche il giorno prima, quando
praticamente inzupperete il dolce.
-Lo sciroppo di Rum, se conservato ben chiuso in una
bottiglia, si può preparare anche una settimana prima, l'importante è che poi
sia tiepido quando bagnerete il Babà.
Enjoyyyyyyyyyyyyy your babà!!!
lunedì 11 marzo 2019
SCACCIATA SICILIANA DI TUMA, OLIVE E ACCIUGHE
Di scacciate qua sul blog ne ho davvero pubblicate tante, da quella preferita con patate e salsiccia a quella con i broccoli che insieme a quella "semplice" con Tuma, acciughe e olive sono i veri classici del genere, almeno qui a Catania.
Ho cambiato leggermente le dosi delle farine perchè non lo so, ma diciamo che la farina di semola la trovo più "rustica" così come deve essere una buona scacciata. E quindi poiché secondo me questa versione con la Tuma e acciughe non poteva mancare qui sul blog ecco che la propongo nella sua pura bontà, in un periodo in cui è ancora più adatta considerando il periodo di Quaresima per chi magari non desidera mangiare carne il Venerdì.
SCACCIATA TUMA OLIVE E ACCIUGHE
350 g di farina di semola rimacinata
150g di farina 00
200 ml di acqua
100 ml di latte intero
4 g di lievito di birra secco ( o 12 grammi di lievito di
birra fresco)
10 g di zucchero
10 g di sale
20 ml di olio extra vergine d’oliva
750 g di Tuma fresca (va bene anche un Primo sale o un
pepato Fresco)
Aggiughe (io sott’olio)
Olive nere
cipolletta fresca
pepe nero
olio extra vergine di oliva
In una ciotola (io di solito ormai lavoro questo impasto con
il kitchenAid con con il gancio ad
uncino) versate la farina e mescolatela con il lievito di birra. Sciogliete lo
zucchero con il latte tiepidi, aggiungete lo zucchero in una brocchetta. Mettete la planetaria in movimento (vel 1-2)
e aggiungete il mix di latte e zucchero alla farina, fate amalgamare ed
aggiungete il sale. Raccogliete con una spatola dai bordi, ribaltate l’impasto
e rimettete la planetaria in movimento aggiungendo l’olio. Aumentate la
velocità e fate lavorare una decina di minuti. Formate una palla e coprite
nella ciotola stessa della planetaria con pellicola trasparente e lasciate
lievitare fino al raddoppio, mediamente vi basteranno un paio di ore.
Preriscaldate il forno a 250°C.
Rivestite una teglia del diametro di 30 cm con carta forno.
Infarinate leggermente un piano di lavoro con farina di
semola, e prelevate 2/3 dell’impasto lievitato e cominciate ad allargarlo e
stenderlo con le mani fino ad avere un diametro di 38-40 cm in modo da
stenderlo nella teglia lasciando fuoriuscire i bordi.
Tagliate la Tuma a fettone e riempite la teglia, aggiungete
le olive snocciolate a pezzetti, la cipolletta tagliata finemente, i pezzetti
di acciughe, macinate del pepe nero sopra e coprite con il resto dell’impasto
tenuto da parte ma steso prima a mano molto sottile.
Sigillate bene i bordi, e ritagliate la pasta in eccesso, e
richiudete bene formando un cordoncino di impasto. Bucherellate con i rebbi di
una forchetta la superficie e condite con olio extra vergine di oliva
abbondante che spennellerete bene.
Infornate abbassando il forno a 220°C e cuocete circa 30-40
minuti, o fino a che la superficie non avrà assunto un bel colore di “cotto”.
Tirate fuori dal forno, condite ancora con altro olio extra
vergine d oliva con l’aiuto di un pennello da cucina e coprire 10 minuti con un
panno di cotone. Il modo migliore per mangiare la scacciata e poco più che
tiepida, quando il formaggio è morbidissimo.
mercoledì 6 marzo 2019
THE RECIPE-TIONIST di MARZO-APRILE
Se il mese scorso ero in ritardo ora mi sa che sto
perdendo l’aereo. Per fortuna THE RECIPE-TIONIST va dal 15 del mese al 15 diquello successivo e quindi sembra io sia ancora in tempo per comunicare a tutti
chi ci ospiterà dal 15 Marzo a scegliere le sue ricette.
Pasqualina, che ringrazio per la grande pazienza di essersi
trovata nel mese in cui la mia distrazione per mille impegni è arrivata ai
massimi livelli, mi ha prontamente fornito le sue cinque scelte tra chi si è
buttato con grande entusiasmo nel suo blog, quando il mese scorso è toccato a
lei ospitarci per il suo mese felice.
Sono breve e rapida, non è stato facile cercare tra le mille
stupende ricette di Pasqualina, perché c’è l’imbarazzo della scelta, oltre che
la bravura in tutto quello che fa, ma sono certa che nemmeno per lei sia stato
facile decidere i cinque finalisti.
Ed ecco qua le sue parole:
“Ecco le mie preferenze per il mio mese felice, ancora
incredula di aver vinto nel precedente.
2.Polpette di spinaci e nociole su rema di Gorgonzola diPixelicious di Sara: la foto mi ha rapita, poi, punto ulteriore a suo favore, è
stata una delle prime ricette! Eseguita benissimo! Inoltre mi ha ricordato la
mia cara Serena “Maffo”, che mi fece conoscere questa preparazione perfetta per
aperitivi, antipasti e buffet.
5.Saccottini alla Ravellese di Profumo di limoni diValentina: da sola Valentina mi ha omaggiato per dieci. In un mese non
prolificissimo di contributi lei, da sola, ha risollevato la media! La devo
ringraziare per tante gentilezze elargite nei miei confronti, è già sul podio
del mio cuore ma in questo gioco sarò obiettiva. Non la scelgo per l’amicizia
ma la scelgo per la tenacia dimostrata nell’esecuzione della ricetta.
Nonostante abbia avuto una improvvisa difficoltà durante la preparazione non si
è persa d’animo ed è riuscita a trasformarla e renderla gradevole e appetitosa
ugualmente. Foto da urlo, ovviamente.
8.Torta alle carote di Cake's amore di Patrizia: con la
“Torta di carote” alla quale, grazie ad un favoloso stampo, ha donato regalità
e preziosità. Una torta semplice ma l’ha saputa vestire in maniera eccelsa. Le
foto, molto belle, completano il quadro. Molto brava!
11.Panino Napoletano di Boeuf à la mode di Cristiana: eseguiti
stra bene e fotografati ancora meglio. Accompagnati da un post godibile che mi
ha fatto sorridere e immedesimare! Anche il gulash era notevole ma di fronte ai
panini napoletani, come si dice a Napoli, “si fermano gli orologi”!
13.Chiffon Cake di La cucina delle emozioni di Dony: la
bella persona che è traspare dalle sue preparazioni. È gentile e delicata.
Aveva il blog “in ristrutturazione” ed
ha voluto comunque partecipare. Onorandomi della sua presenza e delle sue mani
d’oro. Inutile dire che la Chiffon era perfetta, alta e dorata al punto giusto.
Se posso tengo molto a ringraziare Luisa di Ricettelle, che ha
replicato parecchie ricette del mio blog nonostante i problemi di salute del
mese e Lucia di Le ricette di Lucy che mi ha onorata anch'essa con la preparazione del
gattó. Siete state tutte molto care!”
E questo mese avrà il suo mese felice:
la Chiffon Cake
di La cucina delle emozioni di Dony
Come sempre vi aspettiamo con le vostre ricette dal 15 Marzo al 15 Aprile.
Le regole del THE RECIPE-TIONIST sono sempre QUI
Le ricette di Dony le trovate QUI
Le vostre ricette
1.Biscottini al cocco e lime di Profumo di Limoni di Valentina
4.Chisöl, la Ciambella Dolce Bresciana di Pixelicious di Sara
5.Biscotti "Pan de Mej" senza glutine di Cardamomo & co. di Stefania
6.Pangoccioli di Ketti's Kingdom di Ketti
martedì 5 marzo 2019
GRAFFE DELIZIOSE di Paoletta Anice e Cannella
Martedì Grasso 2019 e noi delle Pie Donne non potevamo
perderci l’occasione di friggere qualcosina, perché sia chiaro da domani dieta
ferrea, digiuno, minestronzi, verdurine e "tristemela"… pazienza un sacrificio
immenso, lo so, prima di affrontare il lettino al lido sul mare. Ma oggi darò
gli ultimi colpi di gloria con la pasta ai cinque buchi (quella ai sette non
sono andata a prenderla poiché ancora convalescente da bronchite e raffreddore)
e carne al sugo e ovviamente una bella graffa che definire divina è riduttivo.
Ovviamente se si deve peccare bisogna farlo al meglio e
quindi sono voluta andare a colpo sicuro con una ricetta di Paoletta di Anice eCannella, le sue Graffe!!!
Sotto la ricetta stessa troverete le note di Paoletta, ma
anche le mie e leggetele bene prima di mettervi a lavorare, perché il risultato
è garantito, ma inizialmente la consistenza morbidissima e un po’ appiccicosa
dell’impasto vi potrebbe sconfortare, ma non demordete, è tutto nella norma.
GRAFFE ( di Paoletta di Anice e Cannella)
500 g di farina 00
230 g di patate gialle a polpa farinosa bollite (n°2 patate
medie circa, ma pesatele)*
200 g di latte fresco intero**
100 g di uova intere (circa 2 piccole)
50 g di zucchero semolato***
50 g di strutto (va
bene anche il burro, ma io avendo strutto di ottima qualità ho usato ovviamente
lo strutto)
4 g di lievito di birra secco ( ma vanno bene anche 12 g di
lievito di birra fresco)
scorze di 1 arancia e di 1 limone grattugiate e se si
vuole(io ho voluto) ½ puntina di coltello di semi di vaniglia naturale
1 pizzico di sale (1/2 cucchiaino raso)
Inoltre:
q.b. zucchero semolato
q.b. cannella macinata (facoltativo)
Nella ciotola della planetaria, con il gancio a foglia o “K”,
versate il latte**, la farina, le patate bollite (passate nello schiacciapatate
e lasciate intiepidire), il lievito, lo zucchero, le uova intere, lo strutto
morbido ( o burro), gli aromi naturali, il sale fino e lavorare per circa 20
minuti fino ad ottenere un composto liscio e piuttosto morbido****. Nei 20 minuti
di lavorazione ribaltate l’impasto un paio di volte, giusto per avere la
certezza che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati. Con l’aiuto di una
spatola disponete l'impasto all'interno di un contenitore capiente, coprite con
pellicola trasparente e fate 'puntare' per circa 30 minuti.
Nel frattempo ritagliate circa 16 quadrati di carta forno.
Versate uno spolvero di farina sull’impasto e sgonfiatelo, fate
un mucchietto di farina sul piano di lavoro ed infarinate molto bene le mani (l’impasto
così riuscirete a lavorarlo), prelevatene delle piccole porzioni da circa 65/70
g ciascuna, fate una pallina ben infarinata e
formate il buco al centro 'a ciambella'. Sistemate su una teglia
rivestita con i 16 quadrati di carta
forno***** e rimettete a lievitare fino al raddoppio del volume iniziale, per
circa 1 ora (io ho posizionato il tutto sulle leccarde del forno e messo dentro
al forno stesso a lievitare). Friggete in abbondante olio di semi di arachide
(oppure strutto) a 170° C (fate sempre la prova o con un avanzo di impasto o
con il manico di un cucchiaio di legno, immergetelo nell’olio bollente e se si
riempie di tantissime micro bollicine, l’olio è pronto), completando la cottura
prima da un lato e poi dall'altro, in modo da ottenere la caratteristica
"linea" centrale. Sgocciolate brevemente su carta assorbente e, ancora
calde, rotolatele nello zucchero semolato (se piace aromatizzato alla cannella).
Servite appena tiepide e/o consumate in giornata, piuttosto congelatele. E'
possibile gustarle "nature" oppure, come fa Paoletta, siringarle in
più punti (alla base) con della crema pasticcera densa, o nutella o confetture
di frutta.
* Per chi non avesse voglia di bollire le patate, può
sostituirle con i fiocchi che si trovano comunemente in commercio, ma Paoletta
stessa consiglia di usare le patate: Ho provato per due volte ad usare i fiocchi
e vengono assolutamente meglio con le patate!
** I liquidi vanno sempre aggiunti gradualmente: la dose
può, infatti, variare in base al diverso potere di assorbimento delle farine.
In questo caso, si dovrà comunque ottenere un impasto piuttosto morbido.
*** La dose di zucchero iniziale, che ho ragionevolmente
ridotto, era di 100 g: credo sia un apporto più che sufficiente.
**** Il procedimento, come ribadisco, non segue le regole
canoniche: si aggiungono subito i grassi, non ci sono pieghe etc. Aggiungo io:
considerate che l’impasto sarà morbidissimo, quindi dovrà risultare si lucido,
con filamenti, ma non aspettatevi che si aggrappi tutto sul gancio e vi lasci
le pareti della ciotola pulita.
***** Per evitare di compromettere la lievitazione delle
graffe, considerato che l'impasto debba risultare piuttosto morbido, è
preferibile immergerle nell'olio con l'ausilio della carta da forno stessa, la
quale andrà rimossa poco dopo, non appena si sarà staccata dalla 'ciambella',
aiutandovi con una pinza da fritti.
Enjoy your Mardì Gras!!!
PIE FRIED NIGHT by Pie donne |
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