" Con questo manuale pratico basta si sappia tenere un mestolo in mano, che qualche cosa si annaspa"
E direi che Pellegrino Artusi quando scrisse queste parole nel suo libro di cucina, che è stato davvero la scuola di cucina per moltissime persone a partire dalla fine dell' 800, aveva proprio ragione.
Oggi per il Calendario del Cibo Italiano di AIFB è la giornata nazionale proprio di questo uomo che con la sua passione prima e la sua conoscenza poi ha raccolto e regalato le basi della nostra cucina.
Ambasciatrice AIFB della giornata è Maria Greco Naccarato che ci racconta nel suo post dedicato alla giornata chi era questo Romagnolo che dedicò tanto tempo alla cucina.
Pellegrino Artusi nacque a Forlimpopoli, in Romagna, sotto lo Stato Pontificio all'epoca, nel 1820, e lì visse fino all'età di 31 anni, nel 1851, anno in cui si trasferì a Firenze, in seguito ad uno spiacevole episodio che accadde alla sua famiglia.
Nella città Toscana si dedicò alle sue due passioni: la letteratura e la gastronomia e poichè la biografia che scrisse su Ugo Foscolo non sortì alcun successo, nel 1891 pubblicò, a sue spese, quello che divenne il suo capolavoro, in tutti i sensi, a giudicare dalle decine di edizioni che furono stampate " La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene". Il libro uscì nel 1891, ad oggi è tradotto in molte lingue.
Artusi morì nel 1911.
Io ho la fortuna di avere una bellissima edizione, del 1918 (tra due anni compirà il secolo di vita) che apparteneva alla zia di mia madre, che ricordo cucinava benissimo, soprattutto i dolci! Lo custodisco nella mia libreria in cucina e ha uno dei posti d'onore, perchè penso a quante volte lo avrà sfogliato e usato la zia Paolina, penso che è stato stampato alla fine di una guerra e che ne ha superata un'altra.
Ha superato traslochi, è un libro che la zia ha regalato alla mia mamma che lo scorso anno lo ha donato a me...mi è infinitamente caro, ora più che mai.
Delle tante ricette scritte per questa giornata nazionale a lui dedicata ho scelto una ricetta semplicissima, ma ottima che la prima volta che l'ho fatta i ha dato la soddisfazione di ricevere tanti complimenti e domani la preparo di nuovo da offrire ad alcune amiche che vsaranno mie ospiti!
Vi trascrivo la ricetta esattamente com'è scritta nel libro, cercando in seguiro di darvi delle dosi, perchè sono andata ad occhio anche io.
Con questa ricetta partecipo al Calendario del Cibo Italiano,
339.FINOCCHI COLLA BALSAMELLA
"Prendete finocchi polputi, nettateli delle foglie dure, tagliateli a piccoli spicchi, lavateli e scottateli nell'acqua salata.Metteteli a soffriggere nel burro e, quando l'avranno succhiato, tirateli a cottura intera col latte. Assaggiateli se stanno bene a sale, poi levateli asciutti e poneteli in un vassoio che regga al fuoco. Spolverizzateli di Parmigiano e copriteli di Balsamella. Rosolateli** col fuoco sopra e serviteli col lesso e coll'umido."
4 finocchi
700 ml di latte intero
50 g di burro
sale
1/2 litro di besciamella
Parmigiano reggiano grattugiato
** Passateli in forno a 180°C per 15 minuti.
Che bello il tuo "Artusi" con le macchie del tempo! :*
RispondiEliminaChe fascino, un libro attualissimo, che compie 100 anni e tramandato di generazione in generazione...
RispondiEliminaDavvero un mito intramontabile quello dell'Artusi nonostante l'evoluzione dei tempi e della cucina.
RispondiEliminaBellissima la tua copia :-)
E la ricetta, anche, ovviamente :-D
Fabio