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Quando ero piccola e vivevo in Puglia nella campagna vicino
casa c’era un boschetto che chiamavano la “Macchia” e non capivo come mai quel
nome! So che mi piaceva prendere la bicicletta
e percorrere la strada di campagna che costeggiata da muretti a secco e
bellissimi alberi di ulivi mi portava in quel posto con alberi di carrube, ma
soprattutto querce!!!
Solo crescendo ho capito quel nome e tutto il tesoro che la
parola Macchia Mediterranea custodiva in se!
Ora vivo di fronte al mare a questo mare blu o azzurro o
scuro a seconda del colore del cielo, e nel mio giardino c’è un angolo
destinato a ricordare un po’ la macchia Mediterranea, con il mio Rosmarino, il
mio Alloro e altre erbe aromatiche, che
godono di questo splendido clima Siciliano.
Poi arriva AIFB (Associazione Italiana Food Blogger) con un
bellissimo contest dedicato proprio a valorizzare la Macchia Mediterranea e io
..io vado a nozze.
Arrivo sul filo del rasoio, ma solo perchè ho desiderato
studiare bene la cosa e soprattutto procurarmi gli ingredienti che ben si
sarebbero sposati con il Finocchietto selvatico. Sono partita da questa erba inconfondibile e
profumata, e tutto il resto mi è venuto
naturale.
Ci ho messo la mia passione per la pasta fatta in casa, ma
utilizzando una buona farina di semola rimacinata di grano duro locale, ho
profumato la salsiccia di carne di maialino nero dei Nebrodi, Parco che fa
parte della Macchia Mediterranea con il
ginepro che mio padre ha raccolto nei suoi boschi, ho dato dolcezza con l’uva
passita di Pantelleria…e via dicendo… e posso dire che trovo senza voler
peccare di falsa modestia che già solo con l’olfatto ho davvero portato una parte
di Macchia Mediterranea a tavola e lo dico con orgoglio.
Con questa ricetta partecipo al contest “La Macchia nel piatto”, di "Genius Loci - La Terra è Viva",
AIFB in collaborazione con La strada del vino e dell’olio Costa degli Etruschi e Comune di Castagneto Carducci.
LASAGNETTE DI SEMOLA E FINOCCHIETTO SELVATICO, CON SALSICCIA
DI MAIALINO NERO DEI NEBRODI, GINEPRO E FINOCCHIETTO
Per tre porzioni
150 g di farina di semola rimacinata
1 cucchiaio di
finocchietto fresco tritato
1 cucchiaino di olio
extra vergine di oliva Sardo
1 pizzico sale
100 ml acqua
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva Pugliese
1 cucchiaio di bacche di ginepro
Finocchietto selvatico (6-7 rami)
200 g di Salsiccia di maialino nero dei Nebrodi
Pepe nero macinato fresco
1 cipolletta fresca
1/2 bicchiere di Marsala secco
2 cucchiai di ricotta fresca di pecora
1-2 cucchiai Pecorino Siciliano grattugiato
2 cucchiai di uva passita d Pantelleria
1-2 cucchiai di pan grattato
1 spicchio di aglio
Scaglie di mandorle
Per le lasagnette:
Tritate finemente il finocchietto selvatico dopo averlo
sciacquato sotto acqua corrente. Mettete
i 100 ml di acqua a bollore e versateci
il finocchietto per un minuto.
In una ciotola versate la farina di semola, il pizzico di
sale e versate l’acqua con il finocchietto selvatico e iniziate a mescolare,
aggiungete il cucchiaino di olio extra vergine di oliva e impastate. Passate ad
impastare su un piano di lavoro per una decina di minuti. Coprite a campana l’impasto e lasciatelo riposare una
mezz’ora.
Spolverate il piano di lavoro con la farina di semola e
stendete l’ipasto con il mattarello a circa 2 mm di spessore, con una rotellina
dentata tagliate dei rettangoli e metteteli su un vassoio per alimenti
infarinato.
Per il condimento:
Mettete l’uva passa in ammollo in acqua tiepida. Sbollentate
in acqua leggermente salata il finocchietto selvatico, scolatelo, ma conservate
l’acqua perché la userete per cuocere le lasagnette. In una padella fate
rosolare l’olio con la cipolletta tagliata finemente e il ginepro, avendo
schiacciato tre-quattro bacche con una bella macinata di pepe. Togliete il
budello alla salsiccia e sgranatela, aggiungetela al soffritto e mescolate,
salate e quando la salsiccia sarà rosolata, sfumate con il Marsala. Dopo 10 minuti aggiungete il finocchietto,
che avrete tritato al coltello, mescolate bene, assaggiate di sale e spegnete
dopo 5 minuti. Aggiungete i due cucchiai di ricotta di pecora e mescolate.
Nel frattempo portate a bollore l’acqua dove avete
sbollentato il finocchietto ed iniziate a cuocere le lasagnette, mettendole a
scolare su un canovaccio pulito di cotone.
Preriscaldate il forno a 200°C
In un pentolino fate abbrustolire il pangrattato con uno
spicchio di aglio schiacciato in camicia.
Versate un filo di olio extra vergine d’oliva, rigorosamente
ITALIANO, sul fondo di una pirofila, adagiate un primo strato di lasagnetta e
condite con il mix di salsiccia, spolverate con pangrattato e un po’ di
Pecorino Siciliano, e procedete così per 4 strati.
Coprite con una lasagnetta, spolverate di Pangrattato e
Pecorino e quando avrete le tre porzioni pronte mettete in forno, dopo 10
minuti aggiungete alla superficie le scagliette di mandorle e cuocete altri 5
minuti.
Servite calde e godetevi un buon pasto…con gli occhi,
l’olfatto e il palato.
English version
There is a contest ( AIFB- Italian Association food blogger)about what “mediterrean zone” offers to
us with herbs and plants..the following recipe is made for this…using juniper
berries, that is a typical plant of this area, and the meat of a Siciianwild
pork, that lives in Nebrodi Mountains..I even used the wild fennel that I have
in my garden and trust me the smell, the taste and even the sight are
completely satisfied!!
LASAGNETTE with semolina and wild fennel WITH BLACK NEBRODI PORK SAUSAGE , JUNIPER AND WILD FENNEL
For three servings
1 cup + 1 oz of
semolina flour
1 Tbsp chopped fresh fennel
1 tsp extra virgin
olive (I used one from Sardinia)
1 pinch salt
1/3 cup + 1 Tbsp water
2 Tbsp extra virgin
olive oil (I used one from Puglia)
1 Tbsp of juniper berries
Wild Fennel (6-7 branches)
8 oz black Nebrodi pork sausage
Freshly ground black pepper
1 fresh green onion
1/2 cup dry Marsala wine
2 Tbsp fresh sheep ricotta cheese
2 Tbsp Pantelleria Island raisin
1-2 Tbsp of grated Pecorino
Siciliano Cheese
1-2 Tbsp of bread
crumbs
1 clove garlic
Almond flakes
For lasagne:
Finely chop the fennel after rinsed under running water. Bring
1/3 cup + 1 Tablespoon of water to a
boil and pour the fennel for a minute.
In a bowl pour the semolina flour, a pinch of salt and pour
the water with wild fennel and start to stir, add the teaspoon of extra virgin
olive oil and knead. Continue to knead on a work surface for about ten minutes. Wrap the dough with
cling and let rest for half an hour.
Dust the work surface with semolina flour and roll out the dough
with a rolling pin to about 1/10 inch thick, with a toothed wheel cut into
rectangles and place on a floured tray.
For the “dressing”
Put the raisins to soak in warm water. Blanch in salted
water wild fennel, drain, but kept the water because you will use it to cook
the lasagne. In a pan fry the oil with finely chopped chives and juniper, crush
just 3 or 4 berries, ground black pepper. Remove the sausage casings and add it
to the pan and stir, add salt and when the sausage is browned, pour the Marsala
wine. After 10 minutes, add the chopped wild fennel, mix well, taste for salt
and turn off after 5 minutes. Add two tablespoons of ricotta cheese and stir.
Meanwhile boil the water where you have blanched wild fennel and begin to cook the lasagne, putting
them to drain on a clean cotton cloth.
Preheat oven to 400°F
In a small saucepan, toast the bread crumbs with a clove of
garlic.
Pour a drizzle of extra virgin olive oil, (ITALIAN one), at
the bottom of a pn, lay a first layer of lasagne and topped with sausage mix,
sprinkle with breadcrumbs and a little 'of Pecorino Siciliano, and proceed for 4
layers.
Cover with a lasagne, sprinkle with breadcrumbs and Pecorino
and when you have the three portions ready, put in the oven, after 10 minutes,
add on the surface almonds flakes and bake for 5 minutes.
Serve warm and enjoy a good Mediterranean dish.
Piatto meraviglioso!
RispondiEliminaChe bontà !! Vorrei questo piatto per cena ^_^
RispondiEliminaElisa: mi piace un sacco!!!
RispondiEliminaMooolto buono ma se qualcuno m'invita ancor di più :-)) Buona giornata
RispondiEliminache profumi si avvertono, li sento fino a qui, la macchia mediterranea c'è e si sente tutta. Un piatto da lasciarci il cuore
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