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L’infanzia… uno dei momenti che ricordo come quello più
belli e spensierati di tutta la mia vita.
Come dimenticare le ore, ore e ore a giocare da sola nella
mia stanza, sdraiata sul tappeto gigante di lana fatto all’uncinetto dalla mia
mamma con gli avanzi di tutti i suoi lavori a maglia….. nel cortile
della mia vicina di casa senza un briciolo di giocattolo, perché era tutto
immaginario, dall’emporio pieno di scaffali dove la mia amichetta faceva finta
di venire a comprare qualsiasi cosa, all’auto che guidavamo per andare da
qualche parte e se quel luogo era tanto lontano l’auto diventava un aereo, o
per strada con miriade di bambini, con le biciclette, a nascondino…ad “un due
tre stella”… sempre vicini a casa, e sempre con una mamma che ogni tanto si
affacciava…. E tutte le sere dagli inizi della primavera all’inizio dell’autunno
non esisteva tv, e si tornava a casa per cena con qualche sbucciatura nelle
ginocchia e le mani costantemente che variavano dal grigio chiaro al nero
carbone!
Poi arrivava l’Autunno e i primi di Ottobre iniziava la
scuola, le giornate si accorciavano e spesso si andava a casa di qualche
compagnetta o loro venivano da me… ma alle 16.30 in punto arrivava la “TV dei ragazzi”
e non c’era più nessuna storia … ci si sintonizzava su Raiuno e si iniziava a
guardare cartoni animati e telefilm e tra questi c’erano anche le puntate di “Pippi
Calzelunghe”, che o la si amava o la si odiava! Io la amavo, soprattutto quando
a casa arrivò il televisore a colori! Come potevo non amare una ragazzina che
con la fantasia riusciva e vivere mille esperienze??? Era anche il mio modo di
giocare…usando la mia fantasia, quel tempo che mi sembrava così infinito e
lungo ..passava…. eh come vorrei che il tempo adesso…mi passasse allo stesso
ritmo..perchè ora sembra troppo veloce, rapido e sfugge tra le mani senza che
nemmeno ce ne si accorga!
In realtà Pippi la “conobbi” già da prima di andare a
scuola, quando andavo all’asilo.
Ecco l’asilo…vi dico che ricordo benissimo non il primo
giorno di asilo, ma il giorno che mamma mi iscrisse, quindi fate conto che
avevo appena compiuto tre anni e a cosa è legato questo ricordo??? Ma
ovviamente alla mia passione per il mangiare bene … eh si..perchè dovete sapere
che una mattina di inverno dei primi anni ’70 (diciamo 1972), mia madre mi
accompagnò in questo posto, che nonostante la giornata di pioggia e grigia (si
ricordo anche com’era il tempo quel giorno)era luminosissimo e anche molto
spazioso, percorremmo questo corridoio largo e con tante finestre e tenendomi
per mano mi introdusse in una grande stanza, coloratissima, con festoni ci
carta velina di tanti colori diversi appesi al soffitto…e poi fogli con i
disegni ai muri e tanti tavolini con tante seggioline, perfette per la mia
altezza del tempo e c’erano tutti questi bambini seduti a giocare con la plastilina,
i chiodini e varie altre cose… e una signora, che a mio avviso, almeno vicino
alla mia mamma, era bassina, con i capelli gonfi alla Nicoletta Orsomandi e
neri neri neri, come i suoi occhi, ma mi ispirava tanta dolcezza... mi mise
sulla cattedra a guardare tutti quei bambini che erano indaffarati come operose
formichine….. e da qui, mentre la maestra e la mia mamma parlavano, io
osservavo e studiavo, notai che i bambini misero via tutti i giochi e tirarono
fuori dai loro cestini le posate e i tovaglioli portati da casa…. E le mie
antenne devono essersi drizzate di un bel po’…. Perché sentivo mamma che
iniziava i convenevoli per salutare la maestra e portarmi via…. Ma per fortuna
non prima che in classe entrasse un grande carrello con sopra delle enormi
pirofile piene zeppe di bellissima e profumatissima pasta al forno….. com’è
finita??che io non sono andata a casa con mia madre, non mi volevo schiodare
dalla cattedra se prima non mi servivano un enorme piatto di quella pasta…e mi
sono anche scelta con chi condividere questo mio primo convivio all’asilo!! Una
bambina con i codini e due occhi verdi da sembrare dei fanali, il destino poi
ha voluto che di lì a pochi mesi quella bambina sia anche diventata la mia
vicina di casa, nel senso che casa sua era attaccata a casa mia e il cortile dove
giocavo spesso era il suo…!
Ma il mio comfort food, quello che mi riporta a quegli
inverni passati all’asilo, non è la pasta al forno ..bensì la zuppa di patate
con la pasta, incredibilmente a distanza di così tanti anni quello che ricordo
in assoluto è il profumo che riempiva l’asilo all’ora di pranzo quando c’era la
pasta e patate… un profumo che per fortuna sono riuscita a riportare nella mia
minestra fatta con le patate, perché quando sentivo quell’inconfondibile odore
ero felice, perché sapevo che avrei mangiato una cosa che mi piaceva tantissimo…a
differenza di quando ci servivano la pasta e ceci, che lasciavo sempre da
parte, i ceci, non la pasta, sia chiaro!
Con questa ricetta partecipo, con piacere, al contest di Enrica di Coccola Time
ed Elisa, di Il fior di Cappero :
ZUPPA DI PATATE CON LA PASTA
ZUPPA DI PATATE CON LA PASTA
3 patate medie
1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
10 g di burro
1 cipolla piccola bionda
½ cucchiaino di concentrato di pomodoro
Sale
Pepe
Acqua bollente
50 g di pancetta dolce
Prezzemolo
250 g di Pasta (io “mezzi rigatoni” )
Lavate e pelate le patate a dadini. Affettate finemente la
cipolla. In un tegame, rosolate la cipolla nell’olio e burro con pepe nero,
quando sarà appassita aggiungete i tocchetti di patate e fateli rosolare circa
10 minuti, aggiungete un paio di cucchiai di acqua bollente, il concentrato di
pomodoro e il sale e fate cuocere per
altri 5 minuti. Allungate con acqua bollente, e portate a bollore, e aggiungete la pasta, tenendo sempre dell’acqua
bollente da aggiungere.
Nel frattempo in una padellina fate rosolare la pancetta
tagliata a dadini.
Aggiustate la pasta di sale e dopo circa 10 minuti di
cottura spegnete il fuoco. La pasta deve essere al “dente” e la zuppa
abbastanza liquida.
Servite bollente con i dadini di pancetta e a vostro gusto
con del Parmigiano Reggiano grattugiato.
English version
When I was a kid, when I was 3 years old, I attended the
inder garden and I usually have lunche there. I was lucky because the chefs
were very good and I liked yummy food .
But the dish I remember so well it is the potatoes soup with pasta, what I
rember better is the smell of this
comfotable soup and when at lunch time I smelled that flavor in the air I was
really happy,becasue I knew it woud be a great lunch!
During the Winther I prepared it often because in my opinion
it is a delish comfort food and I feel very well when in my kitchen that smell
is spread!!
Have a good winter week, xoxoxoxo
POTATOES SOUP WITH PASTA
3 medium potatoes
1 Tbso extra virgin olive oil
1/3 oz of butter
1 small onion
½ tsp of tomato paste
Salt
Black pepper
Boiling water (1 liter ca)
2 oz chopped pancetta
Parsley
2 cups pasta
Wash and peel the potatoes and cut into cubes. Finely chop the onion. In a saucepan, saute
the onion in oil and butter with black pepper, when soft, add the potatoes and cook about 10 minutes, add a couple tablespoons of
boiling water, tomato paste and salt and cook for another 5 minutes. Add boiling
water, and bring to a boil, and pour the pasta, keeping boiling water to add.
Meanwhile, in a skillet brown the pancetta.
Taste for salt and after about 10 minutes of cooking, turn
off the heat. Pasta should be “al dente” (that means to drain the pasta one
minute before the cooking time written on the package) and the soup must be quite liquid.
Serve hot with the chopped pancetta and if you like with
some grated Parmigiano Reggiano.
La ricordo anch'io non cosi ben condita nel periodo mio del dopoguerra la si faceva perchè era calda e saziava. Magari la pasta era scura e le patate un pò di muffa ma la fame faceva scomparire tutto. Cosi è sublime da rifarla. Grazie del ricordo. Buona settimana.
RispondiEliminami è piaciuto moltissimo rileggere il tuo post.. Siamo quasi coetanee e quindi i tuoi ricordi sono molto simili ai mie!
RispondiEliminaHo parecchi flash anch'io dell'asilo... dei banchetti... delle maestre... qualche gioco.. il cortile con il parco giochi, il grande atrio, le merende... non ricordo invece per nulla i pranzi dell'asilo... chissà che ci facevano mangiare!!!!
grazie di aver regalato al nostro conte i tuoi ricordi di bambina e questa bella ricetta!
ciao
Elisa
Un bel racconto, pieno di ricordi di momenti vissuti con l'innocenza e la spensieratezza di quell'età'.Brava,hai descritto cosi' bene questo piatto,ne sento il profumo,a presto,Luisa.
RispondiEliminaChe bellissimo post, pieno di ricordi ed emozioni. Anche io ho dei bellissimi ricordi legati all'asilo e spero proprio quest'anno li inizi a creare anche la mia bambina.
RispondiEliminaio odiavo l'asilo....non lo sopportavo...e non sopportavo mangiarci....proprio NO! ma tu dimmi....da adulta ho insegnato in una scuola materna e adoravo il pranzo alle 12...ho adorato quei piccolini ...ho adorato il riso al latte e le minestre....ma questa mi manca....e siccome è troppo figa me la faccio stasera CONTACI!!!!
RispondiEliminagrazie per aver partecipato...grazie davvero...e grazie dei tuoi consigli preziosi!