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Oggi a Catania è Sant’Agata, la Patrona della città , e qui non ci
si limita al giorno di vacanza, ma sono quasi quattro giorni di Festa. Questa
festività, sentitissima, da tutti i Catanesi, è la terza Festa Cattolica più importante del mondo per
festeggiamenti e ‘’Devozione’’ , dopo la Festa della Madonna di Guadalupe in
Messico e la Settimana Santa a Siviglia , in Spagna.
In questi giorni per tutta la città , ma in particolare nei
dintorni del Duomo , si vedono migliaia di persone, devoti, che indossano una
casacca bianca e di un copricapo nero,
lo fanno per devozione, per ringraziare di una Grazia ricevuta…ed è un’usanza
che si tramandano da generazione, di padre in figlio.
La Festa si compone di vari momenti folcloristici particolari , le candelore in giro per la
città, il 3 febbraio esce dal Municipio (che si trova sempre nella Piazza del
Duomo)la carrozza del Senato, mentre i
fuochi d’artificio in Piazza Duomo esplodono la sera del 3 … ( a sira ddo ttrì)
, la Messa dell’Aurora il 4 , quando finalmente il fercolo con le reliquie
della Santa esce dalla stanzetta , in cui resta chiusa tutto l’anno (la si può
vedere solo il 17 Agosto in Duomo , per Sant’Agata d’Estate), e comincia il
giro tra urla e preghiere dei devoti, nella città, un giro che non finisce mai
prima di notte fonda (quest’anno Sant’Agata è rientrata verso le 5.00 di questa
mattina) … ci siamo trovati con maritozzo a vedere il fuochi del Fortino (zona
molto popolare di Catania, con altissima concentrazione di ‘’devoti’’) verso le
due di notte, e ciò significa che il fercolo torna in Duomo alle prime luci
dell’alba. Il 5 Febbraio mattina, oggi,
si celebra la Messa Pontificale in Duomo…mentre nel pomeriggio verso le cinque
Sant’Agata torna fuori dalla Chiesa e comincia a salire per la via Etnea , che
dura ore perché c’è il così detto “carico e scarico della cera”, in cui ogni
devoto che ringrazia o prega o fa penitenza fona candele di cera di ogni misura
e peso (c’è chi per esempio porta un cero che di equivale al peso di chi chiede
la grazia)dona al fercole.. e quindi ogni pochi metri la cera caricata, va
scaricata su dei carri, perché sarebbe impossibile da trasportare… considerate
che Via Etnea è in salita e il fercolo viene trainato a piedi da decine di
persone.
Quando Sant’Agata arriva il Piazza Borgo esplodono i fuochi d’artificio
del Borgo, che di solito negli ultimi ani non sono mai stati fatti prima delle
2.00 di notte e da lì il fercolo ritorna verso il Duomo, ma all’incrocio con la
Via di San Giuliano (che è in salita, perché costruita su un vecchio cratere
ormai spento dell’Etna ) con una rincorsa si porta sulla bellissima e barocca
Via dei Crociferi, dove solitamente all’Aurora, dal convento delle Clarisse,
suore di clausura escono e nonostante le migliaia di persone scende il silenzio
per ascoltare queste suore fare un canto al fercolo che si ferma davanti a loro….credo,
avendolo vissuto che sia uno dei mome ti più suggestivi e mistici di tutta la
Festa. Da quel momento si torna in Duomo, dove Sant’Agata torna nella sua
stanzetta , chiusa e dove nessuno la rivedrà più fino ad Agosto, ma solo per un
giorno… Catania tornerà al suo quotidiano…aspettando un altro anno per la Festa
più sentita.
E’ usanza in questo periodo (,a ormai si trovano, per i turisti)
preparare tra le tante cose le olivette di Sant’Agata e io che da quest’anno
sono “cittadina” ho iniziato questa tradizione e avendo le mandorle buone, come
queste che abbiamo qui in Sicilia …vi assicuro… una bontà infinita!
Stamattina mi sono fatta una bella passeggiata nel centro storico e
ho avuto la bella sorpresa di trovare la Pescheria , il mercato alimentare
vicino al Duomo ,aperta ed è stata una miriade di festa, folclore e colori!
Buon Sant’Agata a tutti e vi auguro una volta nella vita di poter
venire qui ad assistere a questa festa incredibile.
OLIVETTE DI SANT’AGATA
500 g di mandorle spellate
500 g di zucchero a velo
Maraschino
Colore alimentare verde (io
ho usato il “leaf green” Wilton in pasta)
Zucchero semolato per la ‘’finitura’’
In un mixer, con le lame in acciaio (io ho usato il Bimby), tritare
finemente le mandorle con lo zucchero a velo, fino a ridurre tutto a farina.
Versate la farina di mandorle e zucchero a velo in una ciotola
capiente , aggiungete un po’ alla volta il Maraschino ed iniziate ad
Se avete una planetaria ( io ho ovviamente un mitici KitchenAid) potete lavorare il tutto con il gancio K o foglia, se cin bordonin silicone ancora meglio. A velocità 2 fink ad ottenere il composto desiderato. Oppure lavorate a mano come segue.
Amalgamate
il tutto, come se steste impastando, aggiungete qualche goccia di colorante
verde (io usando i Wilton che sono in pasta, anche se sembrano un gel, mi aiuto
con uno stuzzicadenti per aggiungere il colore) ed impastate bene tutto, fino a
che non otterrete un composto morbido ,
ma sodo.
Il Maraschino va aggiunto un po’ alla volta, perché contenendo le
mandorle il loro olio , se ben conservate sono umide, altrimenti sono più
asciutte , tesso discorso se partite direttamente dalla farina di mandorle ,
potreste aver bisogno di qualche goccio di liquore in più.
Preparate un piatto, o scodella con dello zucchero semolato , e
formate le olivette , prelevando un po’ di impasto alla volta, passatele nello
zucchero e mettetele su un vassoio con carta forno.
Si conservano abbastanza a lungo, ma copritele sempre con un po’di
pellicola , così da evitare che si asciughino troppo.
English version
Today in the town I live in is Sant’Agata’s day and it is
holiday. During these days (from the 3th
Fabruary till tomorrow morning ) there a lot of “devoted” persons who follow
tha saint Reliquary , because just during these days it is possible t see it.
During the year it is closed in a room inside the Dome.
Anyway there are even typical food and one of these are Sant’Agata’s
almond olives! I prepared them and in the morning we went to the historycal
center to see Sant’Agata’s reliquary…ut
we even went for some “food” shopping in the “pescheria “ , the ancient fish
market near the Dome. It was a sunny, warm and colourful day…I hope youcan come
once to live this atmosphere.
SANT’AGATA’S ALMOND OLIVES
3 ½ cup almonds (or almond’s
flour)
3 ½ cup icing sugar
½ cup Maraschino Liquor
“leaf Green” by Wilton food color
Sugar to decorate
In a mixer with steel blades (I used the Thermomix ) , finely chop
the almonds with the icing sugar until you reduce everything to flour.
Pour the almond flour and icing sugar in a large bowl , add some Maraschino
and started to mix everything , as if you were kneading, add other Maraschino
Liquor and a few drops of green color and
knead everything well , until you get a soft , but firm mixture.
I add Maraschino in two or three times , because almonds contain
oil , buti f you use almond flour it is a bit drier so you may need a few drops
of liquor more.
Prepare a little bowl with granulated sugar , and form the olives ,
roll them in sugar and place on a tray with baking paper .
che belle che sono!!mai provate,ma hanno un aspetto golosissimo :)
RispondiEliminaMentre scrivevo la mia prima tesi di laurea (proprio su Sant'Agata!) le sognavo ogni notte!!! XD
RispondiEliminasono bellissime le olivette e staordinarie le foto.
RispondiEliminabravissima come sempre!!!
a prestoooo
Ketti <3
Non conoscevo questa tradizione nè questo dolce, ma il mio amore per le mandorle me lo fa già adorare :P
RispondiEliminaLa voglia di partecipare a questa festa mi è venuta...prima o poi ci capiteró.
RispondiEliminaIntanto queste olivette posso provarle.
WOW deve essere una festa davvero bellissima da vedere. Non avevo mai sentito parlare di queste olivette. Devono essere deliziose
RispondiEliminaSono strepitose!!!!! Non le conoscevo. Grazie!! =)
RispondiEliminaMa che belle che sono! NOn conoscevo questi dolcetti! C'è sempre da imparare.
RispondiEliminaBaci.
Bellissime! E belle anche le foto! Mi piace tantissimo la fontana dell'Amenano :)
RispondiEliminaQueste sono le tradizioni che dobbiamo conservare. Sono loro il nostro patrimonio, quello che abbiamo nel DNA, nel cuore nell'animo.
RispondiEliminaLeggere il tuo racconto è stato un po' come essere presente.
Grazie Flavia.
Nora
Bellissimo il tuo racconto, mi ha permesso di conoscere ancora di più questa festa!
RispondiEliminaGrazie per le foto.
Sono arrivata qui per leggere la ricetta dello strudel, e sono incappata in questa meraviglia.. purtroppo non sono mai stata in Sicilia, ma il tuo blog ha i profumi di questa terra, e mi attira irresistibilmente. Ti seguirò con molto piacere. Ora vado a leggermi qualche altra ricetta tradizionale...
RispondiEliminaCiao Flavia, complimenti per questo tuo reportage davvero trainante. Le tradizioni sono la cultura del nostro patrimonio da far conoscere a tutti come hai fatto tu con orgoglio e amore per la propria terra!
RispondiEliminaTi ringrazio per essere passata da me, finalmente ho trovato il benessere alimentare con la pasta madre che ho trovato e che aspettavo da tempo. Facile da trovare nei super dell' Auchan con un costo che non supera i 2 euri. Provala e vedrai che ti darà delle belle soddisfazioni sia come lievitazione che come benessere salutare a livello intolleranza. Direi proprio che il lievito di birra da oggi in poi lo accantonerai. Grazie di cuore per tutto...un abbraccio caloroso a te e a tutta la tua bellissima Sicilia che io amo tanto.
Grazie per la condivisione!
RispondiEliminaNon sap evo che tu fossi catanese! Da un anno e mezzo, mi sono trasferita a Giarre!
RispondiEliminaSplendida Catania come splendidi sono questi dolcetti che non conoscevo!!
RispondiEliminaSplendido post cara, mi hai fatto scoprire cose che non sapevo, come queste golose olivette!!!!
RispondiEliminaDa buona calabrese adoro i dolci alle mandorle e queste feste tradizionali così sentite...quanto mi manca la mia terra! :(
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