mercoledì 3 aprile 2019

PANE VIOLA CON FARINA DI MAIS MORADO

                                      


L'Estate scorsa ho finalmente realizzato un altro dei miei sogni, e cioè quello di vedere il Machu Picchu con il sole che nasceva, e poi salire sulla cima del Wayna Picchu, la montagna a cono che sovrasta la "città perduta" degli Incas, cosa che solo 400 persone al giorno, delle 6000 che fino allo scorso anno potevano entrare nel sito archeologico, potevano fare( scrivo potevano perchè credo che il numero degli ingressi giornalieri a Machu Picchu sia diminuito ancora).

Machu Picchu e Wayna Picchu

Il Perù è tanto bello quanto faticoso, avete letto bene, a parte le città costiere come Lima, Paracas, passando dal deserto di Ica fino a giungere a Nazca per ammirare le famose "linee" sorvolando il territorio su un piccolo aeroplano, salendo sulle Ande si inizia a perdere ossigeno, più in alto meno respiro, e questo non è un problema di chi non è allenato o avanti con l'età, questo è un problema che superati i 3800 mt di altitudine può avere chiunque, anche uno scalatore esperto. A me è anche andata bene, perchè è mancato SOLO il fiato, camminando lentamente il problema  è risolvibile, qualcun altro in viaggio con noi ha avuto bisogno delle bombole di ossigeno per acclimatarsi, e qualcuno è dovuto tornare a bassa quota. Però il Perù ci è entrato nel cuore, per i colori, per le città coloniali, per i siti archeologici, per le persone dai volti segnati dal sole e dal poco ossigeno, e anche per il cibo.

Paracas

Tra i posti più belli dove ammirare i colori i mercati delle città di Arequipa, Cuzco, Pisac e Chinchero sono sicuramente quelli che è difficile da dimenticare. Frutta, verdura, pensate che in Perù i tipi di patate sono più di quattromila (QUATTROMILA, avete letto bene!!!), i mille colori dei filati di Alpaca, oggettistica, artigianato, sono infiniti.




A Cuzco al mercato coperto di San Pedro passeggiando tra le bancarelle, siamo passati davanti a quello con mais di tantissimi colori, blu, viola, nero arancio, giallo rosso e bianco e guardando con più attenzione in un cesto ho notato dei sacchetti trasparenti con polveri colorate, vengo attirata da quella colore lilla e subito chiedo cosa sia e mi rispondono che è farina di maus che serve per fare l' "API", ora immaginate la mia faccia, come se mi avessero detto il nulla. Chiamo Luisa la nostra magnifica guida personale e chiedo spiegazione. L'Api è una bevanda tipica delle Ande, in Perù come in Bolivia, che si fa con tantissima acqua, succo d'ananas, zucchero, scorza di arancia, chiodi di garofano e cannella, ma io mi ero fissata che una volta a casa non ci avei fatto questa bevanda e nemmeno una polenta, volevo provare a colorare il pane in maniera naturale e l'ho fatto!


foto presa dal WEB

Mi dispiace solo che di questa farina mi siano rimasti solo 600 grammi, ma non li sprecherò, anzi ho intenzione di fare un altro pane ma utilizzando lievito madre e semola, vediamo che esce fuori, ma so che il sapore non mi deluderà!


E nel darvi la ricetta vi auguro anche di poter andare in Perù un giorno perchè è bellissimo e si mangia anche tanto bene.


PANE VIOLA con farina di mais Morado (by Cuocicucidici)

Biga 

150 g di farina Manitoba
0,5 g di lievito di birra secco
150 g di acqua
3 g di zucchero

La sera prima preparate la biga mescolando tutti gli ingredienti dentro ad una ciotolina. Coprite con pellicola trasparente e lasciate a temperatura ambiente tutta la notte.

Impasto

biga
450 g di farina Manitoba
300 g di farina di mais morado
1/2 cucchiaino di lievito disidratato
450 g di acqua
5 g di sale fino
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva

Il giorno seguente alla mattina (io alle 9.00) inserite le farine con il lievito nella ciotola della planetaria e mescolate con il gancio ad uncino e iniziate a mescolare. Aggiungete tutta la biga, di seguito l'acqua e fate amalgamare; versate l'olio, il sale e fate lavorare per 10-15 minuti, ribaltando ogni tanto l'impasto.

Formate una palla, riponete in una ciotola e coprite con pellicola trasparente e fate lievitare circa 2 ore.


Rovesciate l'impasto su un piano di lavoro infarinato di farina di mais morado ed eseguite le pieghe del secondo tipo, infarinate con il mais un cestino da lievitazione e metteteci l'impasto con la chiusura verso l'alto.
Coprite con un panno di cotone e lasciate raddoppiare (circa 2-3 ore, dipende dalle temperature in casa).


Preriscaldate il forno a 265°C inserendo se l'avete nella tacca più bassa del forno una pietra refrattaria ( e se il vostro forno la prevede, la funzione con il calore solo dal basso) e poggiate sul fondo un pentolino con manico in acciaio con acqua.


Infarinate abbondantemente una pala da forno e rovesciate sopra l'impasto, fate dei tagli con una lametta o un bisturi e appoggiatelo sulla pietra refrattaria. Chiudete il forno ed abbassate la temperatura a 250°C e cuocete per 10 minuti. Abbassate la temperatura a 220°C e cuocete altri 20 minuti. Aprite il forno e spruzzate acqua sulla superficie del pane, continuate la cottura per altri 10 minuti.


Togliete il pane dal forno e copritelo 190-15 minuti con un panno di cotone e poi godetevelo come desiderate, con olio e qualche fettina di bottarga e scorzette di limone; burro e acciughe, pomodorini secchi e qualche cucchiaino di ricotta fresca.


Enjoy!!!

2 commenti:

  1. Mamma mia deve essere un posto davvero magico. Chissà che prima o poi non riesca ad andare. Io neanche sapevo che esistessero dei mais colorati, il colore di questo pane è assolutamente stupendo

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  2. Flavia complimenti bellissimo il pane, ma soprattutto stupendo il racconto deve essere stata un’esperienza stupenda👏

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